Non bisogna per forza diventare genitori per trovarsi di fronte alla scelta del nome. Diamo il nome a un sacco di cose: animali, case, macchine, oggetti. Ci viene naturale e forse proprio per questo, in ambito aziendale, non si dà il giusto peso a questa attività.
Il nome è un asset intangibile prezioso, ma talvolta viene scelto a caso e non viene protetto. È molto di più che una manciata di lettere e un suono.
Se vuoi costruire un brand forte, il nome deve essere forte.
Il primo passo da fare per definire un brand è dargli un nome.
Il nome definisce chi sei.
Scegliere quello della tua attività significa riuscire a comunicarne l’identità.
Se stai cercando la formula segreta per creare un nome di successo non la troverai qui… e credo neppure altrove!
Gli ingredienti per costruire un buon nome sono ricerca e strategia. Servono anche creatività e ispirazione, ma solo in alcune fasi del lavoro. Non si può trovare un nome che funzioni senza strategia.
Come spiega Béatrice Ferrari in uno dei testi di riferimento, il processo che conduce alla scelta del nome è molto complesso. È necessario coinvolgere discipline e competenze diverse: marketing, linguistica, semiotica, psicologia. E non bisogna mai trascurare la proprietà intellettuale e gli aspetti legali.
Il nome deve diventare un tutt’uno con il tuo brand attraverso un’efficace strategia di brand naming.
Per funzionare un nome non deve essere solo carino, e non deve neppure spiegare il prodotto (scegliere un nome esplicativo si rivela spesso limitante, se non addirittura rischioso). Il nome giusto deve:
Identificare e differenziare
Il nome giusto aiuta a creare un’identità per il tuo brand, il tuo prodotto o il tuo servizio e a differenziarlo dalla concorrenza. Immagina di essere in un supermercato. Sei difronte allo scaffale dei detersivi e ti soffermi su due scatole simili. Una ha un nome che ti colpisce, l’altra uno anonimo. Quale scegli?
Comunicare
Un buon nome comunica il messaggio del tuo brand in modo chiaro e memorabile. Deve risuonare nella mente dei consumatori, che si ricorderanno di te quando sono pronti all’acquisto.
Fidelizzare
Un nome ben scelto può creare un legame emotivo con i tuoi clienti. Ti è mai capitato di sentire affinità con un brand anche perché il suo nome ti fa sorridere o ti fa sentire speciale?
Proteggere
Non dimentichiamo la protezione legale. Un nome unico e ben pensato può essere protetto da contraffazioni. È come una barriera legale che protegge il tuo investimento nel tempo.
Il carattere dei nomi
Le principali macro-categorie sono due:
1. generico o descrittivo (es. Poltronesofà)
2. distintivo o evocativo (es. Apple)
Il primo descrive con molta chiarezza il settore di riferimento del marchio, mentre il secondo gioca su un più sottile richiamo a sensazioni, valori, idee.
La forza del nome descrittivo sta nella sua immediatezza di associazione, il plus di quello evocativo è la capacità di trascendere, suggerire, evocare valori positivi.
Un buon nome deve anche:
- rispettare le culture diverse da quella di provenienza
- evitare ambiguità linguistiche
- non avere significati discutibili o difficoltà di pronuncia in nessuno dei paesi in cui sarà lanciato il marchio
Per evitare guai e contestazioni bisogna assicurarsi che il nome scelto sia libero.
Questa fase del processo di naming non si può saltare. In ambito digital dobbiamo anche verificare la disponibilità del dominio (se il tuo nome è stato registrato devi sapere da chi e in quali paesi) e fare anche un po’ di conti con la SEO, quando serve.
Ricapitolando
Il nome è un elemento strategico della marca: rappresenta un investimento a lungo termine, destinato a vivere per sempre, come è stato definito alla nascita.
Il nome giusto è frutto di un meticoloso processo di creazione che parte dal briefing per arrivare a essere messo alla prova di fronte ai consumatori.
Il naming è una parte cruciale del lancio di un brand o di un prodotto. Non è solo un nome, ma una strategia che può far emergere il tuo brand dalla massa. Se ti trovi a dover scegliere un nome per il tuo prossimo progetto, non sottovalutarlo. Investi tempo ed energia nella creazione del nome giusto, perché può fare davvero la differenza. Un’ultima cosa: il nome vincente non è quello che piace al CEO o ai dipendenti, ma quello che supera una serie di prove e test.